Ho avuto molti maestri nella mia vita, tanti si sono messi in cattedra, tanti altri non si sono mai sentiti maestri e non sanno nemmeno di avermi regalato qualcosa.
Non ho mai insegnato niente a nessuno perché il bisogno di imparare era troppo urgente per poter immaginare di stare dall’altra parte.
Poi però, in un eccesso di slancio è successo.

Era estate, forse giugno, la mattina in cui mi ha chiamato Alessandra, mi dice ti andrebbe di, se tu, pensavo che. Poi il resto non lo ricordo benissimo, ero talmente emozionata che credo di aver riso troppo e anche straparlato. Mi succede sempre quando sono felice.

L’altro giorno c’è stata la prima giornata del mio corso Copywriting per il web con Digital Update a Bologna. Una giornata iniziata sbrinando il parabrezza dell’auto alle 5 di mattina con un CD di Patty Smith, in cui ho lasciato il mio cappellino in treno, sono diventata per mezz’ora la padrona di un cane sul regionale Verona-Bologna e in cui ho intersecato la mia storia con quella di 13 temerari.

Come nasce un corso di scrittura creativa? In una ciotola si versa un po’ alla volta la buona pubblicità, 100 gr di strategie, 200 gr di punti di vista lasciati macerare per 37 anni, esempi q.b., si aggiungono mescolando delle regole, si fa di tutto per infrangerle a 180° in forno ventilato, si porta in tavola, et voilà!

Ho condiviso ciò che è importante per me nel mio lavoro: raccontare la verità, incoraggiare l’audacia, creare connessioni nuove, pensare per immagini, scrivere con tutta la vita che abbiamo dietro, qui e davanti. Prendere ispirazione dai migliori, quei pubblicitari morti che hanno fatto le rivoluzioni del linguaggio creativo e non sono stati pagati abbastanza, usare gli strumenti giusti, collaborare, entrare in empatia.

Non è facile ed era forse la mia paura più grande, quella di non riuscire a trasmettere a degli sconosciuti tutto l’entusiasmo di una materia che è sempre in movimento, che è viva: la creatività. La creatività, che per sua natura è riduttivo definire, che non è mai un trascurabile orpello ma uno strumento per arrivare a destinazione in maniera più diretta, memorabile e dirompente.

Non sono argomenti che puoi spiegare stando seduti. Infatti ho gesticolato molto, a tratti rischiando di slogarmi un braccio (in alcune stories di Instagram sembro Roberto Benigni, vabbè), ho camminato qualche chilometro in aula, fatto un sacco di vocine per entrare in altre storie, mi sono infervorata sui toni di voce di certi brand.

Sono argomenti seri che però non è bene trattare senza divertirsi. È per questo che abbiamo riso molto: era una delle premesse, il divertimento, perché possiamo migliorare le cose in molti modi ma divertendosi è il mio preferito.

La scrittura creativa non si insegna, si prova sulla pelle. E noi ci siamo sporcati le mani con tanti esercizi, abbiamo provato e ascoltato senza mai giudicare o sentirci giudicati, anche questa era una regola.

La mia verità? È stata una giornata splendida, oltre ogni aspettativa. Merito loro, della loro energia e di quell’entusiasmo che a qualche giorno di distanza è ancora in circolo (non potete immaginare i tormentoni che sono nati dagli esercizi e che adesso ci rimbalziamo sui social come quelle amiche adolescenti che parlano un codice segreto solo per assaporare ancora l’atmosfera di una condivisione).

Quando mi hanno abbracciato la sera, erano persone diverse da quelle che avevo salutato al mattino; io ero una persona diversa, più ricca, più pronta. Ci siamo lasciati con una promessa che è anche una missione: coinvolgere persone vere, intelligenti, con contenuti sempre migliori.

Non so se mi capiterà ancora una classe così, io me lo auguro. “Copywriting per il web” non è un corso per tutti. È un corso solo per chi sa abbandonarsi alla magia e ama le regole talmente tanto da volerne creare delle nuove, migliori, in cui sentirsi a proprio agio.

 

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