Non è una bugia quando si dice che definire sé stessi è molto impegnativo. Il primo modo di definirsi professionalmente è proprio con il brand name, il nome del proprio brand.

Pensavo proprio stamattina a chi sono e cosa faccio davvero io, (lo faccio ciclicamente, ogni tanto, bisogna mettersi in discussione e rinfrescare le bio): beh, io sono diversa e creo differenze. Aiuto i brand a fare la differenza con parole in cui si possano sentire rappresentati e che li distinguano da tutti gli altri.

Sono belle scoperte, che illuminano la giornata e mi ricordano quanto sia importante definirsi prima dicendolo a noi se stessi per poi essere chiari con gli altri.

Sarà per questo che una delle cose che mi soddisfa di più e che mi viene meglio è creare nomi di marca, un’attività che si chiama Brand Naming: lavoro in modo che il nome che elaboro comunichi l’essenza di un’idea, faccia spazio alla storia che quel marchio vuole raccontare.

Sembra una decisione enorme e infatti lo è, una responsabilità grande. Ma come si fa? Dico, come puoi capire di essere sulla buona strada, di aver trovato il nome giusto? Può essere utile verificare se possiede questi 4 requisiti.

Genera curiosità sulla tua storia

Un nome di Brand è la tua mossa di apertura in una partita a scacchi, il tuo sorriso prima di iniziare una conversazione, il primo incontro che il tuo potenziale cliente ha con il tuo business.

Rende curiose le persone giuste, quelle che potrebbero comprare da te, quelle che vogliono conoscerti meglio, tiene il loro sguardo un secondo in più sul tuo Brand. Il 90% delle persone che parla con me mi chiede “ma perché BalenalaB?”

Il Brand Name è più di un’etichetta che racchiude i tuoi prodotti o servizi, diventa l’inizio di una storia.

Dice qualcosa di importante su chi sei

Il Brand Name comunica l’essenza della tua idea, del tuo business, della tua filosofia con una sola parola, a volte con due, altre, raramente, con tre.

Il tuo nome di marca è la prima di tutte le parole che userai per descriverti, per connetterti con le persone, per segnalare l’intenzione della tua attività.

Dopo aver cercato la tua idea singolare, dovrai trovarle una forma: ecco il Naming.

È facile

Da dire, da scrivere, da condividere. Scusa puoi dirmelo di nuovo? Ma “v” normale o “w”? L’ho visto scritto ma come si pronuncia? L’accento dove va? Un marchio per essere sulla bocca di tutti, deve essere intellegibile e straordinariamente comodo. Spesso poi i nomi più facili (ma non banali) sono quelli che sanno resistere anche al tempo, per cui vanno bene oggi, ieri e domani. E sono davvero difficili da dimenticare.

È disponibile

Se hai un business e vuoi comunicarlo avrai bisogno di comparire da qualche parte: che sia un sito internet di cui ti servirà il dominio libero, o un social su cui avere un account, o una delle piattaforme dedicate al blogging e al caricamento di contenuti, dovrai verificare che sia disponibile con il tuo nome. Qualche trucco se il dominio con il tuo nome non è libero:

  • aggiungere suffissi, come hanno fatto Enrica e Ivan con Guido (conguido.it)
  • aggiungere piccole parole che abbiano un senso per la tua attività, come Lazzari che ha scelto lazzarionline.com o Nami che ha optato per www.namilifestyle.com
  • scegliere un’estensione di dominio diversa da quelle comuni come ha fatto Illo con www.illo.tv (ne esistono tantissime, per esempio, .co .store .bio .top .space .news e tra queste puoi trovarne una che ti aiuti a contestualizzare la tua attività).

Il nome del tuo business (ma vale anche per ogni tuo prodotto) è il gancio a cui appendere la tua storia e iniziare a conversare con i tuoi clienti, è una delle occasioni più importanti che hai per distinguerti, un momento in cui non dovresti farti prendere dalla pigrizia, una risorsa speciale per illuminare l’interesse dei tuoi potenziali clienti.

 

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