BalenalaB per Arcantico

Arcantico

Questa è proprio una di quelle volte in cui forse dovrei stare zitta e lasciare che sia il mio lavoro a parlare perché ogni parola potrebbe risultare di troppo. In più Adriana, ha speso parole così belle per il percorso fatto insieme (sono in fondo alla pagina) che io ho ancora gli occhi umidi. Ma partiamo dal principio.

Adriana propone servizi fotografici di ritrattistica per persone e brand che hanno bisogno e voglia di riscoprirsi, di esplorarsi, di raccontarsi. Si tratta di percorsi interiori in cui si parte da una dimensione introspettiva e si arriva all’immagine. Propone anche servizi di reportage sociale: foto e video ma anche movimento, scrittura e musica, con lo scopo di documentare e testimoniare la fragilità di certi contesti e la portata rivoluzionaria di certi gesti. 

Il suo progetto sussurra e canta e da questa sua melodia io sono rimasta rapita. Ho trovato molte assonanze tra il suo lavoro e il mio: la più evidente, il bisogno di dare profondità e tridimensionalità a quello che facciamo, perché metta radici nell’altro. Il secondo, l’uso del nostro strumento come mezzo esplorativo: io uso la scrittura (te lo ricordi il corso di scrittura autobiografica?) e lei la fotografia e l’autoritratto. La fotografia per lei è un atto di esplorazione di se stessi, di indagine, di costruzione dell’identità, di empowerment. Uno strumento di ricerca e racconto dell’umanità in tutte le sue fragilità, vulnerabilità, contraddizioni.

Dopo anni complessi, Adriana vuole risorgere e questo progetto è ciò in cui crede, anima e corpo. Investe su di se e sulla sua idea di business, ha paura, si commuove, è forte, riparte, decide, si proietta nel futuro e ora è qui con tutta la potenza del suo sentire e le sue capacità.

Un nome di brand per la fotografia maieutica di Adriana

Adriana mi hai chiesto un nome per la sua attività di fotografa. Capisco presto, dopo i nostri primi incontri, che il nome deve restituire al mondo quello che di lei mi ha travolto. Il valore emozionale, distintivo, simbolico, musicale del suo lavoro. Un nome che suggerisca intimità e profondità.

Tra le proposte che le ho presentato, Adriana ha scelto ARCANTICO.

Categoria: NEOLOGISMO

Tono di voce: magico, elegante, profondo, emozionale

Arcantico è un portmanteau, un neologismo sincretico cioè un nome formato dalla fusione di due parole diverse, che hanno un segmento, fonema o lettera in comune. In questo caso la composizione è tra arcano + cantico (la sillaba can è in comune).

Arcano, dal latino arcanus «nascosto, che nasconde», der. di arca «arca, scrigno». Come aggettivo significa “che non si conosce e non è possibile conoscere, occulto, misterioso, segreto”. Come nome, gli Arcani (maggiori o minori) sono le carte dei tarocchi, immagini disegnate con numeri e simboli universali che hanno bisogno di essere interpretati per raccontarci qualcosa di noi. Chi si affida agli arcani, secondo la filosofia dei tarocchi, affronta l’esistenza giornaliera in modo più consapevole, tanto da comprendere il significato reale di ogni momento della vita.

Cantico, dal latino cantĭcum, derivato di cantare «cantare». È un componimento lirico solenne di carattere religioso e per estensione un inno, un canto di celebrazione o di esaltazione civile e simbolica.

Questo nome sottolinea il passaggio dallo sconosciuto al conosciuto. I segreti dentro di noi si trasformano in inni di celebrazione a noi stessi. La fotografia evidenzia il passaggio, si fa strumento, regge e sorregge chi si affida ad Adriana, porta alla luce quello che è nascosto e come uno scrigno contiene le cose preziose che ci sono. Sono viaggi di senso, alla scoperta di se stessi che poi finalmente possono diventare armonia e canto.

E poi dei testi per il suo sito internet

Attraverso la fotografia, Adriana si immerge in realtà forti, difficili, critiche in cui scopre pezzi di verità su di lei e sugli esseri umani che incontra, sia nel privato che con le organizzazioni impegnate nel sociale.

I servizi di Arcantico

L’approccio psicologico scaturito dalla sua formazione, il prediligere l’introspezione psicologica e la spontaneità alla costruzione estetica, l’interpretazione dello scatto come risultato di un processo evolutivo, riflessivo, intimista sono le basi su cui ho appoggiato la voce e il tono di voce del suo brand.

Personalità del brand, voce e tono di voce

La personalità del brand è profonda, introversa, evocativa, accogliente. Ho bilanciato la parte ispirante, quella che rende Adriana capace di tirare fuori l’essenza delle persone e suggerire visioni nuove, alla parte accogliente che crea atmosfere intime e protette dove le persone che incontra si sentono al sicuro e comprese. Volevo che nei testi venisse fuori questa sua capacità incredibile di entrare in relazione con l’Altro, di accogliere e lasciar essere. L’aver fatto esperienza diretta della sofferenza psicologica l’ha resa profondamente empatica e ha contribuito ad arricchire la sua già spiccata sensibilità. I suoi testi raccontano questa fragilità impavida.

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Tutti i testi che ho scritto per Adriana li trovi qui.

Seguivo Chiara da lontano, già da un po’. Mi piaceva perdermi nelle sue parole, mi sembrava di vedere mondi sempre diversi prendere forma davanti ai miei occhi. Mondi in cui mi piaceva stare e muovermi. Quando ho deciso di voler dare finalmente vita al mio progetto del cuore, ho scelto di fare le cose per bene. Un modo per onorare il mio intuito già da subito.

Non ho avuto dubbi su chi scegliere. Per quanto cercassi un po’ anche in rete, principalmente per capire il costo di un lavoro del genere, poi tornavo sempre da lei. E così, sono andata dritta da Chiara.

Da subito c’è stato un confronto molto diretto e sincero tra me e lei. Mi ha aiutato a sviscerare i miei dubbi su come procedere, nome, testi, payoff… roba anche sconosciuta per certi versi… e ho sempre sentito che le sue parole erano davvero come il consiglio di un’amica, sincero e appassionato. Così, mi sono fidata e affidata.

Abbiamo iniziato dal nome e per farlo ho lavorato su Marino. Uno spazio corposo, profondo, creativo in cui mi sono mossa, domanda dopo domanda… proprio come nuotando tra i miei pensieri, le mie parole, i miei dubbi, le mie paure.

Ho scoperto che questa storia del nome è molto più complessa di quanto credessi, molto più personale di quanto credessi. Mi sono resa conto che quelle domande e quegli esercizi intuitivi chiamavano molto in gioco la mia personalità, i miei desideri, le mie visioni e persino aspetti inconsapevoli del mio modo di stare al mondo.
Spesso, ho detto anche a lei, ho tirato fuori tantissime parole, forse pure troppe. Ma l’ho trovato un lavoro infinitamente stimolante e anche rassicurante: c’era qualcuno dall’altra parte sinceramente interessato a capire il più possibile di me e a vedere con i miei occhi.

Sono stata certa di essere nel posto giusto.

Poi c’è stata l’intervista. Questo è stato forse il momento che ho preferito. Abbiamo riso tantissimo, abbiamo parlato come se ci conoscessimo da sempre. Mi ha divertito molto la sua ironia, l’ho sentita molto in sintonia con me. E questo è stato forse il momento in cui ho davvero compreso la portata del lavoro che stavo facendo con lei. Il primo sassolino su cui costruire il mio castello. Il castello è stato poi il lavoro successivo, di architettura del sito e dei testi.

In entrambi i casi, sia per il nome che per i testi, quando li ho avuti tra le mani… mi sono commossa. Credo di averle mandato anche una foto di me in lacrime… perché so quanto sia intensa e ineguagliabile la gioia che si prova di fronte all’altro, quanto si sente riconosciuto. Ecco, io ho sentito e sento che Chiara mi abbia riconosciuto. In tutte le mie sfumature, in tutte le mie ombre. E mi sono sentita valorizzata per questo. Certe volte, persino più di quanto io stessa sia capace di fare.

Chiunque abbia letto finora Arcantico e i testi che lo accompagnano ha avuto la convinzione che fossero scritti da me. E che ce l’abbiano avuta le persone che mi conoscono di più al mondo, per me è significativo. Certo, c’è parte di me in tutto quanto. Marino è un bel viaggio introspettivo. Ma poi, la magia l’ha fatta Chiara. Dando coerenza alla mia confusione, voce al mio caos, significato al mio sentire più profondo. Per la concretezza con cui è in grado di sviscerare dubbi e incertezze, senza mai prevaricare, senza mai imporsi. E per la musicalità, la poesia, la schiettezza con cui mette poi tutto nero su bianco.

Io non la consiglierei, la consiglio proprio a chiunque stia considerando di dare voce al proprio progetto, alla propria visione, per tutto quello che il lavoro con Chiara è in grado di far emergere e di far risplendere, con una semplicità a tratti disarmante.

Adriana Alfano, founder Arcantico