Ho curato l’identità verbale di una house of brands italiana specializzata in abbigliamento sportivo: si chiama Manifattura Valcismon ed è la mamma di Sportful, Castelli e Karpos.
L’identità verbale di Manifattura Valcismon
Bruno è nato nel ‘46.
Tutti i giorni, da che ne ha memoria, la mattina alle 5 si alza, inforca la bici e si spara 150 km sul Montello. Quando torna, porta una brioche ad Angelina (per tutti La Cicci), sua moglie da quasi 50 anni. Ha polpacci tonici e definiti, Bruno, un filo di pancia, la pelle olivastra segnata dal tempo, dal sole, dal vento, negli occhi vividi la curiosità di un bambino.
Pensa con un filo di nostalgia alla bottega di biciclette che fino all’anno scorso aveva in centro a Treviso: sugli scaffali potevi vedere le coppe che si era guadagnato sul campo, nelle Gare di regolarità nazionali, Non parla molto Bruno, ma ai nipoti racconta di quando ha provato l’Espada, la bici con cui Miguel Indurain ha battuto il record dell’ora.
Sopra la sella e giù dalla sella, Bruno è un campione. Manifattura Valcismon è anche per lui.
Ho iniziato così la presentazione della tagline e dei testi per il sito corporate di Manifattura Valcismon. Parlando di Bruno, il papà di Roberto, il mio compagno. Perché? Perché Manifattura Valcismon è nata per le persone vere, i campioni nello sport e nella vita.
Manifattura Valcismon: la stoffa dei campioni
Vi porto con me per farvi scoprire cosa c’è dietro una maglietta, un paio di pantaloncini o una giacca a vento: l’impegno e la qualità di una certa provincia che è ancora il motore del nostro sviluppo.
Al di là della retorica antica dell’artigianato italiano o delle virtù della piccola industria, c’è la scommessa di una famiglia che in settant’anni, un passo dopo l’altro, è riuscita a costruire un’azienda modello.
A Fonzaso, piccolo centro del Bellunese, Manifattura Valcismon è oggi un’azienda che investe in ricerca e sviluppo. Giordano aveva 11 anni nel 1946, quando il papà Olindo Cremonese mise in un piccolo capannone le macchine per filare la lana tosata dalle pecore. Finiti gli studi, Giordano si ritrova presto nell’azienda di famiglia tra canottiere e mutandoni di lana, ma lo sport è per lui un richiamo inesorabile. Ecco che nasce la Sportful nel 1976. Ecco le magliette e le calzamaglie per lo sci di fondo e poi quelle per il ciclismo. Ecco le scommesse vinte con Castelli e Karpos negli anni duemila. Ecco un’azienda di riferimento per la maglieria sportiva, che esporta il 75% della produzione nei cinque continenti e si fa apprezzare per essere sempre al passo coi tempi, anzi, per anticiparli.
Di Giordano si sente ancora la presenza nei corridori e nei laboratori della Manifattura Valcismon, ma oggi sono i figli Dario, Gioia, Alberto e Alessio a tirare in testa al gruppo. Continuano sulla strada indicata, che è poi quella che tante piccole grandi aziende della provincia italiana percorrono con successo grazie a un mix di passioni, dedizione, creatività e cura maniacale.
Cosa ho fatto per loro
Ho definito la loro identità verbale: brand essence (la promessa che l’azienda fa al suo pubblico), mission, vision, valori e tono di voce che sono diventati tagline e testi del sito.
Tagline
La tagline contiene la loro mission: grazie ai suoi brand Manifattura Valcismon aiuta gli esseri umani a diventare campioni. Migliorando la tecnicità dei materiali, migliorano le loro performance. Non lo diciamo focalizzandoci sul prodotto ma sul cambiamento che operano che è molto più universale e ispirato.
Chi sono i campioni? Sono tutti quelli che hanno un sogno più grande di loro e si impegnano per realizzarlo. Sono gli atleti famosi, i clienti sconosciuti, i dipendenti con un talento, la famiglia Cremonese.
In questa tagline c’è una spinta che porta le persone a dare il meglio di loro, a tirare fuori i loro “superpoteri”. A livello linguistico funziona: breve, ritmico, in inglese per poter essere gestito bene in tutti i mercati. La struttura è simmetrica e trasmette stabilità: from – to, humans – champions.
È una tagline che parla di trasformazione positiva e futuro, salda su quello che c’è stato finora.
Brand Essence
La brand essence è l’insieme degli attributi intangibili che un pubblico associa a un marchio, che gli permette di distinguersi rispetto a qualunque altro brand.
È quel mix di sensazioni che il pubblico si aspetta di provare nel momento in cui incontra il brand. L’essenza del marchio ne definisce la ragione d’essere: è il cuore, il DNA di un’azienda.
La brand essence comprende i valori del brand, la sua filosofia, gli obiettivi e la value proposition. Si tratta delle sensazioni che le persone provano quando interagiscono con il marchio stesso. L’essenza è ciò che resta indelebile e immutabile, ciò che garantisce fedeltà, è l’attaccamento che si crea tra pubblico e brand.
Testi e tono di voce
Ho definito il cuore dell’identità verbale di Manifattura Valcismon.
Il tono di voce che ho scelto per loro è pragmatico, professionale, avventuroso, affidabile.
Pragmatico: un linguaggio diretto per brand che amano l’azione. Il ritmo è veloce, le frasi sono brevi e puntuali. Fa leva su concetti come sfida, partita, potere, vittoria, fatica, ricompensa e tutto ciò che gli ruota attorno.
Professionale: usa un vocabolario asciutto e uno stile altrettanto puntuale, snello e veloce. La parola d’ordine è sobrietà, la personalità è equilibrata.
Avventuroso: ho usato l’avventuroso solo in momenti chiave come la tagline e i sottotitoli per sottolineare le azioni: si compone di un linguaggio evocativo, ricco di immagini. Fa leva sulle emozioni forti (es. sfida, superamento della zona di comfort, cambiamento, etc).
Affidabile: per rimarcare la loro stabilità facendo appello all’esperienza. Il linguaggio è semplice, naturale e trasparente.
Chiara ha fatto per noi un lavoro solido e convincente. Credibile, come se fossero parole che già “galleggiavano” nell’aria ma non le conoscevamo ancora. Ci ha aiutato a tirare fuori l’essenza del brand e a renderla al meglio.
Tiziano Rinaldo, marketing manager di Manifattura Valcismon
Vuoi anche tu lavorare con me sulla tua identità verbale? Scrivimi!