Nel 2015 Gisella inizia a lavorare in proprio come web designer freelance. Però lei è diversa dagli altri web designer. Infatti ha a che fare tutti i giorni con codice e siti, ma alle spalle ha una base editoriale: ha avuto esperienza in casa editrice e in ambito giornalistico; da questo mondo si porta dietro il metodo con cui studia e crea contenuti, la precisione con cui li controlla e pianifica, l’organizzazione del tempo e del lavoro. Capisce che sa fare più cose, è veloce, lavora bene sui progetti di breve e media durata, sui lanci e sugli eventi, sa far fronte agli imprevisti in qualsiasi momento. Proprio come quando era giornalista, è sempre “sul pezzo”. Lavora per tanti anni all’estero: usa inglese e italiano in egual misura, si adatta a culture aziendali differenti.
Cresce Gisella, inizia ad avere partner internazionali, clienti importanti in tutto il mondo. Non fa più cose da web designer, si occupa di progetti complessi: consiglia, dirige un team, gestisce, risolve problemi, è diventata una web strategist, una consulente web. Ha trovato una direzione, ha scoperto che creare e utilizzare contenuti per il web è la cosa che le viene meglio, decide di passare da freelance a un’attività imprenditoriale solida e specializzata. Vuole fornire ad aziende e organizzazioni un supporto professionale, pratico ed efficace per gestire al meglio la comunicazione via web: studiare soluzioni e strategie personalizzate e attuali, dal punto di vista degli argomenti e delle piattaforme. Lo fa già per alcuni suoi clienti ma le manca qualcosa.
Rebranding e riposizionamento: cambiare il nome
A fine 2019 Gisella decide di fare un rebranding. In generale, alle grandi aziende piace lavorare con fornitori che hanno un’immagine professionale, studiata e curata e lei vuole lavorare con le grandi aziende. La sua attività si chiama TamagoLab e questo nome non funziona più, non funziona sicuramente per attrarre i clienti che desidera. Aveva scelto “Tamago” perché vuol dire uovo in giapponese; appassionata di Giappone, voleva usare la traduzione giapponese di un termine che fosse simbolo di creatività. “Lab” perché richiama l’idea di laboratorio creativo, di qualcosa in fermento continuo. Non le piaceva il fatto che questo nome non comunicasse nulla a chi non conoscesse la lingua giapponese. In seguito, aveva realizzato che nel giapponese quotidiano, “tamago” si traduce anche con “frittata” e quindi non così appropriato nemmeno per chi avrebbe compreso!
A questo punto della sua storia personale TamagoLab è un nome poco adatto, perché non è più la creatività il punto forte della sua attività ma è l’esperienza, la padronanza tecnica, la facilità nel mettere in piedi soluzioni operative che funzionano.
Cosa cerca nel nuovo nome
Quando arriva da me, accompagnata da Lorenzo che si occupa del suo rebranding, vuole un nome nuovo. Sa che tutto parte da lì e non ci può essere vero rebranding se non stravolge il suo mondo, a partire dal nome che è al momento troppo sbarazzino e creativo per parlare davvero di lei.
Gisella vuole un nome nuovo che:
- dichiari il passaggio da web designer freelance a imprenditrice titolare di una azienda
- faccia capire che la sua azienda si occupa di tantissimi aspetti: contenuti, strategie e piattaforme di publishing per il web
- comunichi che il suo studio di consulenza web è solido e affidabile
- faccia percepire prestigio e credibilità: si lavora ad alto livello, non si tratta di una agenzia web low-cost né di un freelance economico alle prime armi
- sappia attirare collaborazioni importanti con grandi aziende e organizzazioni che lavorano a livello globale e che hanno necessità di usare il web in modo metodico per raggiungere risultati
Nasce Kaleidoc
Delle 5 proposte che le ho sottoposto, Gisella ha scelto Kaleidoc.
Il caleidoscopio, dal greco καλός (kalós) “bello”, εἶδος (eîdos) “figura, forma”, σκοπέω (scopéo) “osservo”, è uno strumento ottico che attraverso specchi e frammenti di vetro colorati crea geometrie in movimento. Come fosse un cannocchiale, ruotandolo, si possono vedere figure geometriche, simmetriche e colorate, create dalle riflessioni negli specchi. Le figure cambiano colore e forma, senza mai ripetersi ed è proprio così che ho visto l’attività di Gisella, piena di sfaccettature, di lati nuovi ed effetti sorprendenti. Il web è in continua evoluzione, le mille piattaforme che esistono richiedono un occhio attento, una visione globale e pronta al cambiamento. Attraverso le sue capacità e le sue competenze, Gisella riesce a osservare la situazione
nella sua globalità e consigliare ai suoi clienti gli interventi giusti sfruttando le molteplici opportunità del web: una campagna social, l’email marketing, il content marketing, una consulenza o il web design.
La /c/ finale è un rimasuglio di “Content”, Kaleido Content infatti è stata la prima formulazione di questo naming: la /c/ conferisce a questo nome un tassello evocativo nuovo componendo la sillaba “doc”, l’estensione del documenti nel web. Rimane un trisillabico solido e molto accogliente grazie al gruppo /lei/ centrale composto dalla dentale liquida /l/ e dal dittongo discendente /ei/. La sorda gutturale /k/ in inizio di parola dà un piglio deciso e strutturato a questo naming che risulta compatto, professionale, evocativo.
Una piccola curiosità: in questo naming sono presenti in fila tutte le vocali del nostro alfabeto tranne la /u/.
Quando è arrivato il momento di scegliere il naming per la nostra società, è stato il mio attuale socio Lorenzo a suggerirmi con convinzione Chiara.
Gisella Gallenca – CEO & Web Strategist Kaleidoc
Ho avuto conferma della qualità dell’approccio passo dopo passo: sono stata accompagnata a un’analisi approfondita del mio business con il fantastico “Marino”, documento da cui è partito tutto per la nascita del brand, che ora ha veramente una spinta “dai mille colori”. Il metodo di lavoro di Chiara è consolidato ed efficace, porta veramente dei buoni risultati. Grazie!
Anche tu hai bisogno di cambiare il nome della tua attività e trovarne uno che racconti davvero la tua storia? Scrivimi!