I Giochi Olimpici (JO -Jeux Olympiques) di Parigi 2024 saranno all’insegna della parità. L’idea alla base è quella di scrivere il più grande racconto collettivo di un’intera generazione, attraverso i contributi di tutti, facendo spazio a ciascuno: territori, competenze, persone e non solo atleti.

Il payoff che abbraccia le differenze

OUVRONS GRAND LES JEUX, è il payoff di questi JO. Viene mantenuto il francese, con grande fierezza. Forse non lo sai, ma il francese è la lingua ufficiale della competizione da quando Pierre de Coubertin ha creato i Giochi moderni nel 1896. L’inglese si è aggiunto nel 1972 nella comunicazione per aiutare il mondo intero a capire meglio.

Il payoff si fonda su un gioco di parole dove a yeux (occhi) è stato sostituito jeux (giochi). Ouvrir grand les yeux letteralmente vuol dire aprire gli occhi ampiamente, viene usato per comunicare sorpresa, mostrare segni di stupore, guardare qualcuno o qualcosa con curiosità. Così come è presentato, il suo significato è di “apriamo i giochi alla grande” dove del significato originale conserva il latente senso di sorpresa.

Un invito lanciato al mondo intero: venite a vivere emozioni nuove insieme a noi. Questo payoff è la promessa di esperienze inedite e sensazioni forti. Un over promise? Stanno facendo di tutto per mantenerla: nuove discipline, competizioni fuori dai muri e nel cuore di Parigi, una cerimonia di apertura sulla Senna, il Marathon pour Tous in cui gli atleti amatoriali si cimenteranno nello stesso percorso della maratona olimpica, permettendo a quante più persone possibile di seguire le orme di atleti d’eccezione.

Il tono di voce è energetico, positivo, amichevole, appassionato, avventuroso. È un payoff che sottolinea uno stato d’animo: l’apertura. La città diventa lo scenario della competizione accogliendo il mondo nel cuore di una Parigi trasformata in un parco sportivo all’aria aperta. Giochi più responsabili, inclusivi, uguali e spettacolari che mai.


L’uso della prima persona plurale «OUVRONS» comprende tutti. Il maschile e il femminile vengono inglobati nella persona grammaticale più inclusiva: il noi. Nel noi, c’è il noi e il voi, c’è l’io e il tu e soprattutto c’è il senso collettivo del fare che diventa prioritario.

Questo payoff ha il potere di non farci percepire le differenze come ostacoli. Parteciperanno alle gare tante atlete donne quanti atleti uomini per Giochi più rappresentativi della società, 124 anni dopo i Giochi di Parigi 1900 che furono i primi aperti alla partecipazione delle donne. I Giochi Paralimpici sono l’unico evento universale che mette in evidenza le persone con disabilità esaltandone le performance: si può fare senza cadere nell’abilismo.

Tutto quello che è stato costruito intorno al payoff va a rafforzare questi concetti: il payoff diventa così il faro che illumina tutta la strategia comunicativa dei JO.

Il logo

I Giochi Olimpici e i Giochi Paralimpici hanno un solo logo e un solo payoff. È la prima volta che succede nella storia delle olimpiadi. Basato sul principio della Gestalt il logo combina: un cerchio d’oro che rappresenta una medaglia d’oro, la fiamma Olimpica e il volto femminile della Marianna.

La medaglia d’oro simboleggia il superamento di se stessi: la vittoria non è riservata solo ai grandi campioni. Vengono premiate anche tutte le persone che danno il meglio di sé e sanno trovarlo negli altri e nelle altre.

La fiamma olimpica simboleggia l’energia che percorre questo evento, e invita a osare, a inventare – in fondo il fuoco per Eraclito è ἀρχή, ovvero il principio da cui sono generate tutte le cose – un nuovo modo di fare i Giochi per incontrare le sfide del nostro tempo.

Marianna è la rappresentazione nazionale allegorica della Repubblica Francese. Incarna il soffio di audacia e creatività, evoca valori che sono anche quelli dello sport: umanesimo, fraternità, generosità, condivisione. Figura familiare per i francesi, onnipresente nella nostra vita quotidiana (francobolli, frontoni degli edifici comunali, monumenti), testimonia la volontà di creare Giochi il più vicini possibile alla gente.

La tipografia rimanda al periodo Art Déco e alle Olimpiadi di Parigi del 1924. Infine gli anelli olimpici e i tre agitos paralimpici come unica differenza quasi impercettibile.

L’identità visiva

Il look dei Giochi di Parigi 2024  illustra la ricchezza e la diversità della Francia, attraverso colori vivaci: blu, rosa, oro, viola declinati poi nei toni dei rossi e dei verdi che vestono le strutture.

Integra simboli dell’arte di vivere francese e luoghi iconici, raggiungendo quattro obiettivi:

  • celebra lo sport promuovendo lo spirito festivo dei Giochi in un’identità visiva colorata e gioiosa;
  • con uno stile francese ed eleganza di ispirazione art déco esalta le prestazioni sportive;
  • è responsabile. Un look che sarà lo stesso per i Giochi Olimpici e per i Giochi Paralimpici, con qualche minimo adattamento;
  • è personalizzabile, poiché i Giochi di Parigi 2024 sono quelli di tutta la Francia, il Look di Parigi 2024 sarà adattato all’immagine delle comunità ospitanti e dei partner, per la prima volta nella storia dei Giochi.

Mentre scrivo, questi codici sono dappertutto in strada, sugli Champs-Elysées, sui monumenti, a l’Hôtel de Ville di Parigi.

Pittogrammi o meglio stemmi

I pittogrammi, introdotti durante i Giochi di Tokyo nel 1964, sono diventati il mezzo per proporre un linguaggio universale dello sport. Per questa edizione, non si parlerà più di pittogrammi che per definizione sono segni schematici destinati a informare il pubblico, ma di stemmi. È la prima volta che vengono modernizzati per entrare in una comunicazione basata sull’identificazione di comunità più che di semplici spettatori.

Così, le 47 discipline olimpiche e paralimpiche sono rappresentate attraverso 62 stemmi di cui 8 comuni. Questa presa di posizione conferma la volontà del comitato organizzatore di distinguersi dai predecessori, creando una sinergia tra atleti/atlete e tifosi/tifose che, attraverso questi stemmi, si riuniscono per diventare una forte comunità sportiva (ritroviamo anche qui l’impronta del payoff).

Emoji

Si aprono alla diversità anche le emoji: Parigi 2024 lancia una campagna per includere gli sport paralimpici nella gamma.

Affiche

A fare eco alla promessa del payoff ci sono gli affiche officiali dell’evento. Le locandine sono la rappresentazione onirica di una città-stadio che rispecchia il payoff di Parigi 2024 e vuole portare lo sport nel cuore della città. A Parigi, Marsiglia o Tahiti, Parigi 2024 invita a una passeggiata in un universo ricco e gioioso, dove ogni dettaglio racconta la propria storia.

L’idea, infatti, è quella di creare degli spazi ibridi nel centro città che possano essere vissuti dal pubblico e dagli sportivi e dalle sportive. Far uscire la competizione dagli stadi e creare delle arene effimere nel cuore della città. Osare un dialogo inedito tra la città e lo sport.

Le locandine, presentate in dittico – una locandina olimpica e una paralimpica – possono esistere indipendentemente ma, raggruppate, rappresentano i grandi simboli di Parigi e della Francia (la Torre Eiffel, Marianne, la Patrouille de France, la Senna, l’Arco di Trionfo, gli edifici haussmaniani); più di 40 sport e in particolare i 4 nuovi aggiunti da Parigi 2024 al suo programma (break dance, arrampicata, skateboard e surf); i simboli olimpici e paralimpici (gli anelli olimpici, gli agitos, il motto olimpico).

Per raggiungere questa ambizione creativa e illustrare la sua visione dei Giochi, Parigi 2024 ha fatto appello al disegnatore francese Ugo Gattoni, che è riuscito a trasmettere l’effervescenza di una grande festa popolare aperta al mondo.

Siamo molto lontani da quella del 1924.

La mascotte

La parola mascotte ha un’etimologia interessante: deriva dal provenzale mascoto che sta per stregoneria, sortilegio, a sua volta derivato da masca strega. Trovo che in qualche modo l’origine della parola partecipi alla magia grandiosa che Parigi 2024 vuole costruire.

Le mascotte dei Giochi, una olimpica, una paralimpica, spesso rappresentano un animale caratteristico del paese ospitante. Le mascotte di Parigi 2024 si discostano da questa tradizione. Sono due cappelli frigi: il frigio è un cappuccio di forma conica con la punta ripiegata utilizzato dai sacerdoti del Sole nella regione della Frigia (era uno degli attributi del dio Mitra). Lo adottarono i soldati dell’esercito persiano e più tardi, nell’antica Roma, divenne il copricapo che i padroni donavano agli schiavi liberati, i liberti. Lo indossarono, nel colore rosso, i rivoluzionari giacobini, diventando così uno dei simboli di libertà della rivoluzione francese. I Frigi, i Phryges, guidano la rivoluzione attraverso lo sport.

Non ci sono barriere

Le frontiere tra lo stadio e la città si dissolvono, lo spettatore si scopre nei panni dell’atleta, la magia dei Giochi invade lo spazio pubblico con una cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici nel cuore della città, con la Senna e il patrimonio eccezionale che Parigi racchiude.

Numerose prove olimpiche e paralimpiche sono state organizzate fuori dagli stadi, in siti spettacolari di Parigi: sull’Esplanade des Invalides per il tiro con l’arco e il Para tiro con l’arco, davanti alla Tour Eiffel per il beach volley, al Grand Palais per la scherma, la scherma in carrozzina, il taekwondo e il Para taekwondo, al castello di Versailles per l’equitazione e Para equitazione ma poi anche Marseille, Lille, Nantes, Lyon fino a Teahupo’o, a Tahiti, per il surf.

Per andare più lontano

Sulla stessa linea inclusiva c’è lo spot promozionale dei giochi Olimpici della BBC. Più che mostrare la realtà della città di Parigi, punta su quella versione romanzata che piace mostrare ai turisti. La produzione è inglese, firma lo spot Nexus Studio, ma il creativo che gli ha dato vita è il francese François-Xavier Goby.

© photos: Paris 2024

 

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